Mare Nostrum
scritto e diretto da Giovanni Gentile
con Barbara Grilli
durata 1h15’
“Mare nostrum” parla della speranza. Ma non solo. Parla di emarginazione, di viaggi a bordo di barche improbabili, di schiavitù sessuale, di sogni infranti e poi, solo da qualcuno, recuperati.
“Mare nostrum” parla del nostro Belpaese che non è razzista ma che non concede la cittadinanza ai figli di immigrati nati in Italia se non dopo che abbiano raggiunto i 18 anni, un paese che non è razzista ma “quelli hanno il cellulare ultimo modello”, “non sono razzista ma quelli vivono negli alberghi di lusso a nostre spese”, “che schifo una madre che porta il figlio su quelle barche e lo fa morire”.
“Mare nostrum” parla di traversate del deserto, di tratta delle schiave e di prostituzione. Parla di statistiche, di numeri ma anche di vite umane, di storie vere. Parla di Abdè, di Arturo, di Dumitra, di Idrissa, di Amal che aveva solo 6 mesi.
“Mare nostrum” parla di noi, ma anche degli altri. Di quelli che partono e di quelli che non arrivano. Di quelli che ce l’hanno fatta ma anche di chi è rimasto indietro.
“Mare nostrum”… come i romani chiamavano il Mar Mediterraneo.